31 ottobre 2011

Il Profumo del Business

 



43 Miliardi di Euro all'anno è la fattura del Grande Fiorista che consegna in tutto il mondo sorrisi confezionati in un mazzo di rose. O di tulipani,gerbere, garofani. " Che cento fiori fioriscano, che cento scuole gareggino" esortava Mao, e la foto testimonia che la Cina gli ha obbedito almeno in parte. Esport peonie, gelsomini, bambù, mentre importa piante esotiche. Perchè il business dei fiori è più che mai globale e profumato, tanto dafar prudere il naso a Sonu Panda, allergico ai pollini e a Bryan Burkhart, aka pollice nero, ovvero due trentenni ex informatici di Manhattan che hanno fatto outing, come allegri fioristi, un anno fa. Anzichè spedire libri come Amazon, loro recapitano bouquet.

H.Bloom, la loro azienda .com , ha iniziato a New York, ma nell'arco di un solo anno ha rggiunto altre 24 città facendo consegne settimanali su abbonamento, a partire da 29 $ al mese, a clienti speciali, ristoranti e hotel da una parte, dall'altra con privati che, a differenza dei clienti tradizionali, i fiori non li regalano ad amanti e mogli, ma se li comprano per se. I bouquet vengono acquistati di vivai in quantitativi precisi, in base agli abbonamenti sottoscritti, quindi non c'è rischio che i boccioli appassiscano. Ergo zero scarto, che ai fioristi riduce per il 30% i ricavi, niente frigoriferi e niente sprechi, cosi facendo Sonu e Bryan hanno colto il fior fiore del Business

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