12 marzo 2012

Lezione di Economia - Schema Semplificato del Perchè la prendiamo sempre in Culo Noi !





" Perchè mai nel corso di una Crisi, quando la Domanda è debole e la Capacità Produttiva delle imprese è ampiamente inutilizzata, gli Imprenditori dovrebbero avventurarsi in nuovi progetti di Investimento, per incrementare Occupazione , Produrre Beni/Servizi Innovativi, Profitti e dunque una Crescita del Reddito a livello Aggregato? "


Ma facciamo un pò di chiarezza.




Il Sistema Paese, termine di moda dal 2008 con l'avvento della Crisi Finanziaria importata dagli States, funziona come una Partita a Carte scoperte con 3 Attori.


  1. Famiglie ( Ovvero aggregati di Consumatori che Domandano Beni e Servizi )
  2. Imprese ( Che dal lato dell' Offerta, Producono Beni e Servizi )
  3. Stato ( sul quale ruolo torneremo dopo )






Considerando solo le Prime 2 Categorie, Famiglie e Imprese, è intuitivo che gli scambi fra di loro possono essere ricondotti all'interno di 2 Mercati,( Mercato Reale e Mercato del Lavoro ) che seppur separati interagiscono tra di loro, poiché, IN UNO SCHEMA SEMPLIFICATO, sono le Imprese che Producono i Beni/Servizi che le Famiglie possono acquistare,utilizzando quel Reddito ottenuto dal Lavoro di cui le Imprese necessitano per poter avviare un Processo di Produzione.



Entrando più nello specifico possiamo vedere come Famiglie e Imprese interagiscono tra loro :

  • Famiglia  percepisce un Reddito - Y - che secondo le decisioni soggettive può essere utilizzato in Consumo o in Risparmio, dunque:

    Reddito
    = Consumo + Risparmio       =>     Y  =  C  +  R 



    R =
    Risparmi, in un Sistema Economico dove non si tengono più " i Contanti sotto la mattonella ", vengono  depositati, semplificando, in  Istituti di Credito, ovvero le Banche.

    Le Banche, sono istituti necessari al Sistema Economico per 2 ovvie ragioni:

    1. Trasformano i Risparmi depositatati, in Fonti di Investimento per le Imprese, che accedendo al Credito Bancario, possono dunque Crescere e Investire.
       
    2. Fungono dunque da Intermediari tra Soggetti in Surplus  = Famiglie ( per la somma di R= Risparmio ) e Soggetti in Deficit  =  Imprese ( Che tramite le Banche Ottengono I = Investimenti pari ai R Collettivi ).
      Facciamo un' ultima considerazione, per completare il processo di Interazione tra Famiglie-Banche-imprese, introducendo un altro concetto noto come Tasso d'Interesse.
      • Il T % i  è quel Prezzo che si deve pagare come controprestazione per aver ricevuto a titolo di credito una Somma di Denaro.
        Tale T% i , in maniera semplificata, crea in duplice effetto sul Soggetto, a seconda che egli "Chieda in Prestito del Denaro" o che egli "Depositi-Presti del Denaro", e dunque in modo intuitivo si può dire che:

        1. Quanto più il T % i è alto, maggiori saranno i Risparmi = R ( Denaro Depositato- Prestato ) e minori le quantità di richiesta di Investimenti = I  ( Denaro chiesto in Prestito ) e viceversa.
        2. Chiariremo in seguito come si Stabilisce questo T % i che per adesso consideriamo esogeno, ovvero non amministrabile, considerandolo dato.


      A questo Punto Possiamo , seppur in modo ancora semplificato, descrivere la situazione Economica nella quale L'Italia si trova ad operare da più di un decennio cui di seguito, intesa come somma delle seguenti Osservazioni:

      1. Caduta degli Investimenti Privati ( Le Banche non concedono Prestiti o vi sono T % i troppo elevati per permettere Investimenti )
      2. Disoccupazione/ Bassa Occupazione
      3. Caduta dei Consumi, dunque della Domanda nel Mercato Reale.
      "Se nel corso della Depressione Tutti stessero Fermi,dalla Depressione non si uscirebbe mai".

      "Quanti Aspettano che la Crisi passi per riprendersi, dalla Cisi vengono impietosamente ed irreversibilmente spazzati via" .

      Le 3 Condizioni descritte sopra, nelle quali imperversiamo senza soluzione apparee possono essere manovrate attraverso 2 Grandi Leve dell'Economia Moderna:

      1. Spesa Pubblica
      2. Imposizione Fiscale





      Ed è qui che entra nella partita il ruolo dello Stato che, secondo J.M. Keynes , dovrebbe avere un ruolo di regolamentazione e sostegno del Mercato attraverso l'iniziativa autonoma di una più o meno ampia Spesa che immettesse nel Sistema un certo Potere D'acquisto, in modo da frenare quanto meno il processo di caduta libera della Domanda e dell'Occupazione.

      Entrando nella specificità del ruolo e del compito, possiamo dire che lo Stato "entra" nell'economia attraverso il Bilancio Dello Stato, ovvero quel documento contabile che raccoglie le Entrate e le Uscite della mano Pubblica.

      • Dal lato delle Entrate vi sono 2 voci da considerare:

        1. Imposte = T  , sono i preievi coattivi che lo Stato in virtù della sua autorità opera nei confronti dei residenti, e che sono commisurati al Reddito - Y - di ogni Famiglia  ed al loro Patrimonio.

        2. Oneri Sociali , sono anch'essi prelievi coattivi che lo Stato utilizza a copertura  della sicurezza sociale e sono commisurati al Reddito - Y -
Dal lato delle Uscite sono molteplici le voci classificabili, ma nel nostro schema semplificato possiamo limitarci nella considerazione di :
  1.  Uscite  per Acquisto di Beni / Servizi                                     

                                  2.   Uscite per Trasferimenti

Dunque richiamando lo Schema espresso sopra, possiamo esprimere il Prelievo Fiscale operato sul Reddito - Y - con la seguente formulazione:

  •        T  =  To + T(Y)             Dove con  To indichiamo l'ammontare del prelievo legato al possesso di patrimonio o al trasferimento di esso, con T(X) l'ammontare del prelievo
    correlato al Reddito - Y - posseduto, e dove T sta ad indicare un
    aliquota media che può essere assunta con buona approssimazione come
    il Grado di Pressione Fiscale.


Facciamo Attenzione : Il Prelievo Fiscale "restringe" i margini di scelta dell'operatore privato "confiscandolo" in parte, della sua libertà di decidere come impiegare il suo Reddito - Y -

"
un eccessivo livello di pressione fiscale può determinare un disincentivo a produrre ulteriore reddito, e dunque ricchezza per il Paese ".



Alla luce di quanto descritto possiamo adesso riformulare il tutto come segue:

Y = C + I + G     ovvero    ( Reddito = Consumi + Investimenti + Spesa Pubblica )


introducendo la Politica Fiscale - T - intesa come Tassazione dei Soggetti da parte dello Stato avremo:

Y =  ( CY - cTo -  cTY )  +  I  +  G        dove   CY  sono i Consumi legati al proprio Reddito - Y -
                                                                         cTo  sono le Tasse sul Possesso/Tasferimento di Patrimonio
                                                                         cTY  sono le Tasse sul Proprio livello di Reddito - Y -


In una situazione in cui vi è  un Alta Disoccupazione, dunque vi sono dunque minor numero di soggettii percettori di Reddito- Y - che ovviamente, non disponendone non possono incrementare la Domanda  di Beni / Servizi poichè non "Consumano" ( o consumano in maniera minore ), facendo partire un meccanismo perverso nel quale le Imprese non Vendono il loro Prodotto, e dunque dato che nessuno produce per accumulare scorte di prodotto invenduto, limiteranno la Produzione Futura con conseguenti ripercussioni dirette sui livelli di Occupazione e Retribuzione stessi.
In seconda battuta considerando l'altra variabile del Reddito - Y - ovvero i Risparmi - R - possiamo in maniera coerente considerare che se , causa Disoccupazione, sono calati i Consumi, proporzionalmente saranno calati i Risparmi di coloro che non percepiscono più Reddito, e dunque la spirale già iniziata con la caduta della Domanda nel Mercato Reale, e nel Mercato del Lavoro, continua in maniera significativa anche nel Mercato degli Investimenti, ove la caduta dei Risparmi da parte delle Famiglie fanno Aumentare il Tasso d'Interesse disincentivando, ceteris paribus, la richiesta di Investimenti da parte delle Imprese, che troveranno nel livello del T % i un Costo/opportunità troppo elevato per chiedere finanziamenti pro-investimento.

Per questo motivo in un Periodo di depressione J.M.keynes  suggeriva di rimettere in movimento il corretto meccanismo operando una politica di Deficit-Spending, ossia di Spesa autonoma Governativa non coperta di Imposte, poichè, come visto sopra, l'Imposizione Fiscale in Situazione di Recessione non fa altro che ridurre il Reddito- Y - per le Famiglie.

Ed adesso il caso italiano, dove le Uscite Statali crescono rispetto alle Entrate, generando continui  e persistenti deficit di Bilancio mettendo ancor più in movimento quel meccanismo suicida  che prima o poi sfocia  in una situazione di Fallimento- Default.

  • Persistenti deficit di Bilanco vanno ad alimentare il fondo del Debito Pubblico sul quale, com'è noto, lo Stato deve corrispondere il pagamento degli Interessi.

  • Gli Interessi a qesto punto diventano una posta crescente delle Uscite di Bilancio e perciò fonte di altro Deficit del Bilancio stesso.
 
                           Deficit ====> Debito =====> Interessi =====> Deficit 

Oltre un certo limite, sancito da un rapporto tra Debito Pubblico e PIL, si pone ilprolema di bloccare questa spirale e riportare la situazione sotto controllo.

IL  Bilancio Statale  da strumento diventa Obiettivo, ovvero il suo risanamento, indipendentemente dalle conseguenze che queta opera di risanamento può avere sull'economia.
Risanare il Bilancio significa ridurre le Uscite e/o adoperarsi per incrementare le Entrate, e dato che non siamo una situazione economica facile, può accadere, come infatti accade, che tale azione di Risanamenro finisce per aggravare ulteriormente la situazione dell'economia, poichè:


  1. La Riduzione di - G - Spesa Pubblica, riduce direttamente il Reddito - Y - disponibile, e dunque la Domanda Privata.
     
  2. Un Aumento di - T - Imposizione Fiscale ,produce gli stessi effetti, riducendo - Y - Reddito,che ridurrà i Consumi - C - e il Risparmio - R - facendo diminuire i Depositi e facendo innalzare il T % interesse, il che renderà molto più complicato accedere al Credito pro- Investimenti che cadranno inevitabilmente.


Ed è in queste situazioni, invece di utilizzare il Bilancio dello Stato per riequilibrare l'Economia, si finisce per "piegare" l'economia nazionale stessa ai bisogni del Bilancio, ed il Caso Italiano è al riguardo emblematico.

































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