13 novembre 2011

Addio legittimo impedimento Il deputato Berlusconi va a processo

Con le dimissioni da presidente del Consiglio vengono a cadere molte delle motivazioni che hanno fin qui rimandato il calendario giudiziario dei tre processi in cui il Cavaliere è imputato. Corsa contro il tempo per il caso Mills in cui B. è accusato di corruzione. Attesa per la sfilata di testimoni del Ruby-gate, che potrebbe coincidere con una eventuale campagna elettorale.



Addio legittimo impedimento. Con le dimissioni dalla carica di premier cadono molti dei motivi con cui Silvio Berlusconi ha fino ad oggi rallentato l’iter dei processi. E ora il calendario potrebbe intensificarsi. Da oggi, come parlamentare, l’ex premier potrà invocare il legittimo impedimento solo in caso di votazioni in aula e per tutti quei motivi (malattia o viaggi all’estero, ad esempio) per i quali chiunque può chiedere un rinvio. Sono tre a Milano i procedimenti penali che lo vedono imputato e in quarto è stato chiesto il suo rinvio a giudizio: il ‘caso Ruby’, dove deve difendersi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile, la gestione dei diritti tv da parte di Mediaset, la presunta corruzione dell’avvocato inglese David Mills e il passaggio di mano dell’intercettazione disposta nel corso dell’indagine sulla mancata scalata alla Bnl tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. Intercettazione finita sulle pagine de il Giornale, per la quale il 5 dicembre prossimo il gup di Milano Maria Grazia Domanico deciderà se disporre il rinvio a giudizio anche per il leader del Pdl dopo quello già deciso per il fratello Paolo.


Il Fatto Quotidiano.

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